I materiali e le ispirazioni

I materiali e le ispirazioni

La produzione industriale degli ultimi decenni e l’uso massiccio di macchine necessarie ad aumentare la produttività, hanno creato una forzata uniformità dell’ambiente che ci circonda.

Tutto ciò ha inconsciamente creato un gusto generalizzato per un’estetica degli oggetti simili tra loro, con tolleranze ristrette e superfici tendenti all’ideale: cosi i difetti intrinsechi dei materiali, più estetici che strutturali, come le crepe che si formano naturalmente nel legno massello o le macchie di ossido sui metalli, sono diventati intollerabili.

Anche la produzione artigiana si è cosi adeguata a rispettare questi canoni perchè di fronte a ciò che sfugge al controllo, l’uomo prova sempre un disappunto.

E’ indubbio però che il tempo modifica i materiali, cambiano aspetto, si ossidano, si macchiano, si velano, sfuggono al nostro controllo invecchiando. Di fronte a tutto ciò siamo portati a sostituire gli oggetti solo perchè hanno perso l’aspetto estetico e non perchè non posseggono più la loro funzionalità. In questo modo non facciamo altro che costruire un ambiente sempre più artificiale , mentendo sull’origine dei materiali e allontanandoci dall’ambiente naturale, imperfetto, ed in continuo mutamento.

Ecco dunque da cosa nascono le “industrie” Delamont: sviluppiamo oggetti, mobili e complementi d’arredo, sfidando l’estetica diffusa che esalta permanenza, simmettria, grandezza e perfezione.

La produzione industriale degli ultimi decenni e l’uso massiccio di macchine necessarie ad aumentare la produttività, hanno creato una forzata uniformità dell’ambiente che ci circonda.

Tutto ciò ha inconsciamente creato un gusto generalizzato per un’estetica degli oggetti simili tra loro, con tolleranze ristrette e superfici tendenti all’ideale: cosi i difetti intrinsechi dei materiali, più estetici che strutturali, come le crepe che si formano naturalmente nel legno massello o le macchie di ossido sui metalli, sono diventati intollerabili.

Anche la produzione artigiana si è cosi adeguata a rispettare questi canoni perchè di fronte a ciò che sfugge al controllo, l’uomo prova sempre un disappunto.

E’ indubbio però che il tempo modifica i materiali, cambiano aspetto, si ossidano, si macchiano, si velano, sfuggono al nostro controllo invecchiando. Di fronte a tutto ciò siamo portati a sostituire gli oggetti solo perchè hanno perso l’aspetto estetico e non perchè non posseggono più la loro funzionalità. In questo modo non facciamo altro che costruire un ambiente sempre più artificiale , mentendo sull’origine dei materiali e allontanandoci dall’ambiente naturale, imperfetto, ed in continuo mutamento.

Ecco dunque da cosa nascono le “industrie” Delamont: sviluppiamo oggetti, mobili e complementi d’arredo, sfidando l’estetica diffusa che esalta permanenza, simmettria, grandezza e perfezione.

Il legno

Il legno è ricavato ecologicamente, è in grado di ricrescere, può durare molto a lungo, è biodegradabile, e può essere reimmesso nel ciclo naturale, alla fine del suo utilizzo.

Preferiamo usare legni che crescono localmente, salvo alcune necessità o richieste particolari, e per avere un rapporto diretto con la nostra terra e per evitare di trasportare merci da una parte all’altra del mondo. Alcuni sono legni antichi, trovati per caso, rimasti alle intemperie o nei fienili per decenni, altri li acquistiamo nelle segherie della zona, piuttosto che nei magazzini degli importatori, avendo cosi la sicurezza di usare legno certificato proveniente dalla buona gestione forestale come faggi, abeti e larici del Cansiglio.

Ci permettiamo di usare legno massello con i suoi pregi ma soprattutto con quelli che sono visti come difetti. Infatti, generalmente si evita di usare legno di grosso spessore così come ricavato dal tronco perchè instabile, tendente a creparsi, a ritirarsi, a imbarcarsi e torcersi, anche se ben stagionato.

Per noi è fondamentale utilizzare del legno massello perchè così facendo si lascia visibile la sua origine, si mostra la porzione di albero da cui è stato ricavato, rimandando continuamente al mondo naturale e portando la consapevolezza di usare una parte di quello che è stato un essere vivente.

Il legno è ricavato ecologicamente, è in grado di ricrescere, può durare molto a lungo, è biodegradabile, e può essere reimmesso nel ciclo naturale, alla fine del suo utilizzo.

Preferiamo usare legni che crescono localmente, salvo alcune necessità o richieste particolari, e per avere un rapporto diretto con la nostra terra e per evitare di trasportare merci da una parte all’altra del mondo. Alcuni sono legni antichi, trovati per caso, rimasti alle intemperie o nei fienili per decenni, altri li acquistiamo nelle segherie della zona, piuttosto che nei magazzini degli importatori, avendo cosi la sicurezza di usare legno certificato proveniente dalla buona gestione forestale come faggi, abeti e larici del Cansiglio.

Ci permettiamo di usare legno massello con i suoi pregi ma soprattutto con quelli che sono visti come difetti. Infatti, generalmente si evita di usare legno di grosso spessore così come ricavato dal tronco perchè instabile, tendente a creparsi, a ritirarsi, a imbarcarsi e torcersi, anche se ben stagionato.

Per noi è fondamentale utilizzare del legno massello perchè così facendo si lascia visibile la sua origine, si mostra la porzione di albero da cui è stato ricavato, rimandando continuamente al mondo naturale e portando la consapevolezza di usare una parte di quello che è stato un essere vivente.

Il ferro

Il ferro

In opposizione al legno, naturale, caldo, massiccio, uniamo il ferro, un materiale di origine industriale, più sottile, più freddo, visivamente più leggero.

Nella lavorazione del ferro lasciamo le saldature a vista e le superfici smerigliate così come sono, con l’intento di ricordare la natura magmatica della materia, fluida, luminosa e ribollente.

Quando non è presente la calamina (per i “non addetti ai lavori” altro non è che lo strato di ossido che si forma sulla superficie metallica dovuta alle lavorazioni a caldo), lasciamo arrugginire di proposito la superficie, all’aperto, sia per mostrare le lavorazioni subite sia per anticipare gli effetti del tempo sul metallo.

In opposizione al legno, naturale, caldo, massiccio, uniamo il ferro, un materiale di origine industriale, più sottile, più freddo, visivamente più leggero.

Nella lavorazione del ferro lasciamo le saldature a vista e le superfici smerigliate così come sono, con l’intento di ricordare la natura magmatica della materia, fluida, luminosa e ribollente.

Quando non è presente la calamina (per i “non addetti ai lavori” altro non è che lo strato di ossido che si forma sulla superficie metallica dovuta alle lavorazioni a caldo), lasciamo arrugginire di proposito la superficie, all’aperto, sia per mostrare le lavorazioni subite sia per anticipare gli effetti del tempo sul metallo.

Per un consumo più consapevole

La scelta di questi materiali ha più ragioni: sono usati dall’antichità e collaudati da secoli, sono solidi e pesanti, danno un senso di robustezza agli oggetti. Infine sono materiali dalla vita lunghissima e il loro trattamento nella manutenzione è noto a tutti.

Fin dal processo creativo una delle cose che più cerchiamo di evitare è falsificare il materiale. 

A tal proposito non blocchiamo assolutamente, con alcun tipo di trattamento invasivo,  gli effetti che il tempo naturalmente porterebbe con se: l’ossidazione del metallo, le macchie nel legno, le crepe e le screpolature.

Tutte le lavorazioni sono fatte manualmente, o attraverso l’uso di piccole macchine e utensili ma sempre comandate dalla mano dell’operatore. Non ci interessa la perfezione riproducibile come nella produzione di serie.

I nostri prodotti non pretendono di essere innovativi.

Produciamo oggetti che devono svolgere la loro specifica funzione nel modo più semplice possibile riportando un equilibrio nelle case e negli spazi in cui viviamo, richiamando l’ambiente naturale e la dimensione manuale dei processi artigianali.

La scelta di questi materiali ha più ragioni: sono usati dall’antichità e collaudati da secoli, sono solidi e pesanti, danno un senso di robustezza agli oggetti. Infine sono materiali dalla vita lunghissima e il loro trattamento nella manutenzione è noto a tutti.

Fin dal processo creativo una delle cose che più cerchiamo di evitare è falsificare il materiale. 

A tal proposito non blocchiamo assolutamente, con alcun tipo di trattamento invasivo,  gli effetti che il tempo naturalmente porterebbe con se: l’ossidazione del metallo, le macchie nel legno, le crepe e le screpolature.

Tutte le lavorazioni sono fatte manualmente, o attraverso l’uso di piccole macchine e utensili ma sempre comandate dalla mano dell’operatore. Non ci interessa la perfezione riproducibile come nella produzione di serie.

I nostri prodotti non pretendono di essere innovativi.

Produciamo oggetti che devono svolgere la loro specifica funzione nel modo più semplice possibile riportando un equilibrio nelle case e negli spazi in cui viviamo, richiamando l’ambiente naturale e la dimensione manuale dei processi artigianali.